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Innovazione
9 marzo 2022

La moda nel metaverso, una “vera” soluzione o un altro miraggio?

Allorché questo articolo viene redatto, il termine metaverso fa furore nel giornalismo di moda. Il 28 novembre 2021, Mark Zuckerberg ha presentato la sua visione di un "piano virtuale persistente che riunisce elementi del mondo reale e digitale in un'esperienza unificata, trasparente e coinvolgente".

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Incuriositi dalle possibilità apparentemente infinite, marchi tradizionali come Dior, Gucci e Ralph Lauren si sono già avventurati in questa verticale per lanciare nuovi prodotti virtuali, affiancando marchi esclusivamente specializzati in abbigliamento digitale come The Fabricant, con sede in Olanda, e Screenwear, con sede in Australia.

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La moda nel metaverso promette di liberare i consumatori e i marchi dalle limitazioni della moda tradizionale.

La moda nel metaverso, fortemente legata alle nozioni di NFT (Non Fungible Tokens) e Criptovalute, promette di liberare i consumatori e i marchi dalle limitazioni della moda tradizionale. Questi prodotti digitali ci permetterebbero di essere completamente immersi nella cultura, democratizzare la moda e il consumo di beni di lusso e decentralizzare l'attuale struttura di potere della moda. Tutto questo dentro il prisma dell'ecologia, con conseguente riduzione del consumo energetico e delle emissioni, da sempre l’argomento più citato dai sostenitori della moda digitale.

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Il consumo massiccio di moda digitale potrebbe far aumentare il consumo di energia a livelli senza precedenti.

Una settimana della moda digitale è stata anche lanciata da Decentraland per mostrare tutti i possibili stili indossabili virtualmente, con a volte la possibilità di acquistare la replica fisica del look preferito.

Eppure i rischi etici associati alla moda digitale non sono da prendere alla leggera. La promozione dell'uso intensivo dei social media e di una semi-permanente connessione digitale porta a problemi fisici e psicologici, legati a disturbi del sonno e lo sviluppo di problemi d'ansia negli adolescenti. Anche le rivendicazioni ecologiche sono sotto inchiesta, poiché il consumo massiccio di moda digitale potrebbe far aumentare il consumo di energia a livelli senza precedenti, portando agli stessi problemi del fast-fashion.

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È comunque troppo presto per giudicare la moda digitale, poiché essa è ancora agli inizi. Potrebbe evolversi in modo sostenibile e creare nuovi modelli per gli influencer i quali non necessiterebbero di acquistare modelli fisici. Potrebbe anche diventare una piattaforma per una nuova generazione di designer.

Tuttavia, sembra improbabile che questo fenomeno sostituisca, se non marginalmente, la moda reale, poiché i consumatori avranno sempre bisogno di vestirsi per il mondo reale. E in un mondo reale che richiede soluzioni urgenti come l'innovazione dei processi industriali, lo sviluppo di tessuti sostenibili e di qualità e, inoltre, un cambio di prospettiva sul modo in cui consumiamo collettivamente la moda, questo fenomeno potrebbe non essere la salvezza che speriamo.

Pubblicato da

Jacopo Tronzano

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